Better Man il film molto atteso sta per essere rilasciato a Natale, ed è tutta una questione di scimpanzé! Parliamo di Robbie Williams, una delle stelle più brillanti nel firmamento della musica pop. In merito al suo biopic, intitolato “Better Man”, che racconta la sua vita e carriera, le novità sono davvero sorprendenti.
Questa pellicola, diretta dal noto Michael Gracey, è caratterizzata da un approccio unico: Williams viene rappresentato come uno scimpanzé creato con la tecnologia CGI. Scopriamo insieme i dettagli. Sconvolgente è dir poco! Robbie Williams, noto per la sua straordinaria carriera con i Take That e come solista, è stato reinterpretato in questo film in modo del tutto inusuale.
La decisione di utilizzare uno scimpanzé digitale, che fonde la tecnologia avanzata del computer con la storia di un artista, ha sicuramente catturato l’attenzione del pubblico. Il corpo dell’animale CGI è interpretato dall’attore Jonno Davies, che indossa un costume per il motion capture, mentre gli occhi del primate sono quelli di Williams stesso, grazie a scansioni ad alta risoluzione. È un’alchimia affascinante che fa riflettere sulla complessità del personaggio.
La trama del film si dipana su tre decenni della vita di Robbie, dalle sue umili origini nei Take That alle vette del successo e le sfide personali affrontate nel corso degli anni. “Better Man” non è solo una celebrazione della musica pop, ma anche un’esplorazione profonda e significativa dell’identità, della fama e delle vulnerabilità che essa comporta. La rappresentazione come scimpanzé potrebbe sembrare strana a prima vista, eppure comunica un messaggio potente su come gli artisti spesso si sentano “diversi” dagli altri.
Quale significato si cela dietro la scelta di rappresentare Robbie Williams come uno scimpanzé? La risposta, come spiega il regista Michael Gracey, risiede nella vera natura delle stelle. Williams stesso, nel trailer conoscitivo, rivela: “Sono Robbie Williams, una delle più grandi popstar al mondo, ma mi sono sempre visto un pò meno… evoluto.” Questo sembra dare il via a una riflessione sulla percezione di sé che molte celebrità vivono e la lotta interna con la propria immagine pubblica.
Gracey ha ulteriormente dettagliato il concetto: “È la descrizione più autentica in un film di ciò che vuol dire essere una star.” Il film cerca di catturare la sensazione di entrare in una stanza e diventare immediatamente il centro dell’attenzione, anche senza dire una parola, esattamente come accade con gli scimpanzé. La scelta stilistica si collega quindi alla questione di essere sia venerati sia studiati, come una curiosità da zoo.
Malgrado le enormi difficoltà iniziali nel reperire i finanziamenti per la produzione, dovute proprio all’idea stravagante, il progetto ha preso vita. Anche se pare che il costo di realizzazione abbia sfiorato i 100 milioni di dollari, la rara originalità del film ha il potenziale per trasformare la percezione del biopic contemporaneo.
L’uscita del film è fissata per il giorno di Natale negli Stati Uniti, distribuito da Paramount Pictures. Questa coincidenza alimenta ulteriormente l’aspettativa, dato che molti amanti della musica e dei film si radunano durante le festività per godere di nuove produzioni cinematografiche. “Better Man” promette di essere un’opera che non solo intrattiene, ma che offre anche spunti di riflessione. E chissà, magari vivremo una esperienza cinematografica che ci farà ridere, commuovere e pensare.
La storia di Robbie Williams, raccontata attraverso gli occhi di uno scimpanzé, non è certo la narrazione classica delle celebrità, ma è un modo innovativo per scrutare l’umanità dietro la fama. Con un mix di umorismo e introspezione, il film potrebbe appunto riscrivere le regole del genere biopic. Temendo la banalità, “Better Man” appare come una ventata d’aria fresca in un ambito spesso prevedibile. Restate sintonizzati, perché questa pellicola promette di essere un viaggio affascinante e sicuramente memorabile.