Regalare denaro tramite bonifico è una pratica comune tuttavia, è fondamentale prestare attenzione a un elemento cruciale: la causale.
Anche se non obbligatoria, è altamente consigliata per evitare che l’Agenzia delle Entrate possa interpretare la transazione come sospetta, esponendo il donatore a potenziali controlli fiscali.
L’Anagrafe dei conti correnti, uno strumento imprescindibile per il Fisco, facilita l’individuazione di bonifici senza causale o con causali poco chiare, che potrebbero suggerire tentativi di evasione fiscale. In quest’ottica, l’inserimento di una causale dettagliata e inequivocabile diventa un atto di trasparenza che protegge da eventuali indagini. Ma quali sono i suggerimenti per compilare la causale in modo corretto?
Rischi legati a un bonifico: occhio alla causale
In primo luogo, è importante utilizzare espressioni chiare e specifiche. Ad esempio, invece di scrivere semplicemente “regalo”, si dovrebbe inserire una descrizione più dettagliata come “Regalo nonno a mio nipote Ettore” o “Regalo papà a mia figlia Eleonora”. Questo specifica non solo la natura dell’operazione, ma anche il rapporto tra il donatore e il beneficiario, rendendo evidente che si tratta di un gesto di liberalità all’interno di un contesto familiare.
Quando la donazione avviene in occasione di eventi particolari, è utile indicare anche la motivazione del regalo. Frasi come “Regalo per comunione mio nipote Ettore” o “Regalo per matrimonio di mia figlia Eleonora” forniscono ulteriore contesto alla transazione, chiarendo che il trasferimento di denaro è legato a eventi specifici e non a operazioni commerciali o di altro tipo.
Un altro termine che può essere utilizzato in alternativa o in aggiunta a “regalo” è “donazione”. Questa parola sottolinea ulteriormente che si tratta di una somma data senza aspettative di contropartita, distinguendola così da un pagamento o da un reddito che potrebbe essere soggetto a tassazione.
La giurisprudenza ha fornito chiarimenti in merito alla corretta compilazione della causale. La sentenza n. 7258 del 2017 della Cassazione ha evidenziato come la specificazione nella causale che il denaro è donato a un figlio o a un altro familiare sia sufficiente per escludere la sua natura reddituale, quindi non tassabile. Questo sottolinea l’importanza di essere chiari e precisi nella causale del bonifico.
Un’altra considerazione importante riguarda l’importo del bonifico. Anche se si tratta di somme modiche, non bisogna sottovalutare l’importanza della causale. Specificare il rapporto familiare è sempre consigliato, indipendentemente dall’importo, per evitare che la transazione possa essere fraintesa come un’operazione commerciale o di investimento.
Infine, sebbene il rischio di controlli possa sembrare remoto per importi di modesta entità, la prudenza non è mai troppa. Inserire una causale completa è un modo semplice ed efficace per garantire la trasparenza dell’operazione e proteggere il donatore da potenziali malintesi con il Fisco. In un contesto in cui la digitalizzazione dei controlli è sempre più avanzata, adottare queste precauzioni è non solo consigliabile, ma necessario.