Si può svuotare il conto corrente per evitare il pignoramento. Ecco come come proteggere il conto corrente dalla procedura
La possibilità di svuotare il conto corrente per evitare il pignoramento è una questione che molti debitori si pongono quando si trovano in difficoltà finanziarie e temono l’azione dei creditori. Il conto corrente rappresenta spesso il frutto di anni di risparmi e la sicurezza economica futura, per cui è comprensibile voler proteggerlo. Tuttavia, è importante comprendere le implicazioni legali e le strategie possibili per gestire una situazione del genere.
Il pignoramento del conto corrente è una procedura attraverso la quale un creditore, munito di un titolo esecutivo, può agire per recuperare il proprio credito. Questo titolo può essere una sentenza di condanna, un decreto ingiuntivo o altri documenti come assegni o cambiali protestate. Una volta ottenuto il titolo, il creditore deve notificare al debitore un atto di precetto, che gli concede un ultimo termine di 10 giorni per saldare il debito. Se il debito non viene estinto, il creditore può procedere con il pignoramento.
Il processo di pignoramento avviene tramite il blocco dei fondi sul conto corrente del debitore. Per individuare il conto su cui agire, il creditore può accedere al Registro dei Rapporti Finanziari, che elenca i rapporti bancari dei cittadini italiani. Tuttavia, questo registro non fornisce dettagli sui movimenti o sul saldo del conto, limitando così la visibilità del creditore.
Si può svuotare il conto corrente per evitare il pignoramento?
Al fine di evitare il pignoramento, alcuni debitori considerano l’idea di svuotare il conto corrente, ad esempio trasferendo i fondi a un familiare. Tuttavia, tale operazione può essere soggetta ad azione revocatoria da parte del creditore. L’articolo 2901 del codice civile italiano prevede che il creditore possa revocare gli atti con cui il debitore tenta di ridurre il proprio patrimonio disponibile per soddisfare il credito, purché l’azione sia intrapresa entro cinque anni dalla transazione.
Una delle strategie alternative per ridurre i fondi disponibili sul conto corrente è l’emissione di assegni circolari. Questi strumenti, emessi dalla banca, sottraggono fondi dal conto corrente, riducendo quindi la disponibilità finanziaria del debitore. L’assegno può essere conservato dal beneficiario e, se non utilizzato, può essere revocato entro tre anni, consentendo al debitore di recuperare l’importo.
Un’altra tattica consiste nel ritirare i fondi dal conto corrente e depositarli in una cassetta di sicurezza presso una banca. Sebbene il contenuto delle cassette di sicurezza sia generalmente riservato, esiste il rischio che il creditore ne venga a conoscenza attraverso indagini approfondite. In tal caso, anche il contenuto della cassetta può essere soggetto a pignoramento, sebbene tramite una procedura diversa, il pignoramento mobiliare diretto.
È fondamentale considerare che tutte queste azioni comportano rischi legali e potrebbero non garantire una protezione completa dai creditori. Inoltre, le operazioni volte a sottrarre fondi alla disponibilità del creditore possono essere viste come tentativi di frode, esponendo il debitore a ulteriori complicazioni legali.
La soluzione più sicura e legale per affrontare una situazione di debito consistente è cercare un accordo con il creditore. Un dialogo aperto e onesto può portare a soluzioni come piani di rientro rateali o riduzioni del debito, evitando così il ricorso a strategie che potrebbero essere contestate legalmente.