L’utilizzo consapevole della lavatrice è da tempo al centro delle strategie di risparmio energetico di molte famiglie italiane.
Tuttavia, la convinzione comune che usare la lavatrice di notte o durante il fine settimana possa portare a un notevole risparmio economico è ormai diventata obsoleta. Le tariffe multiorarie, che in passato garantivano un certo margine di risparmio spostando i consumi nelle ore di minore domanda, oggi non offrono più vantaggi significativi rispetto alla tariffa monoraria. Questo cambiamento è in gran parte legato alla diffusione delle energie rinnovabili.
È importante sensibilizzare i consumatori sull’importanza di un utilizzo consapevole dell’energia. Molti ancora non sono informati sui reali benefici delle fonti rinnovabili o sulle possibilità offerte dalle nuove tecnologie di gestione energetica. Una maggiore consapevolezza può portare a scelte più informate e a una riduzione complessiva dei consumi energetici, beneficiando non solo le singole famiglie, ma l’intera collettività.
Le tariffe energetiche oggi: cosa è cambiato?
Secondo un’analisi di Selectra, la differenza tra la tariffa monoraria e quella bioraria si è ridotta dal 9,4% nel 2007 all’1,1% nel 2023. Questo significa che l’attenzione maniacale alle fasce orarie, che ancora oggi caratterizza il comportamento del 43,6% degli italiani, è in gran parte superflua. La crescente produzione di energia fotovoltaica ha contribuito ad appiattire i picchi di prezzo durante le ore di punta. La potenza fotovoltaica installata in Italia è passata da 13 gigawatt nel 2012 a oltre 30 gigawatt nel 2024, riducendo la dipendenza dalle centrali termoelettriche alimentate a metano, il cui costo di produzione è notevolmente aumentato.
Un approccio più efficace al risparmio energetico potrebbe essere rappresentato dall’adozione di sistemi di Demand Response, che incentivano i consumatori a modulare i propri consumi in base alla disponibilità di energia sul mercato. Un esempio virtuoso è quello della Spagna, dove esiste un mercato con 24 prezzi orari che permettono ai consumatori di sfruttare al meglio le variazioni di domanda e offerta. Questo sistema non solo aiuta a contenere i costi, ma ha anche benefici ambientali significativi. Orientando i consumi verso le ore in cui la produzione da fonti rinnovabili è massima, si riduce l’impatto ambientale, minimizzando le emissioni di CO2.
In Italia, per ottimizzare l’uso dell’energia, è importante innanzitutto scegliere una tariffa elettrica vantaggiosa. Inoltre, l’acquisto di elettrodomestici di classe energetica A è un passo fondamentale per ridurre i consumi. I programmi “eco” della lavatrice, ad esempio, sono progettati per ottimizzare l’uso dell’acqua e dell’energia, garantendo comunque risultati di lavaggio efficaci. Anche l’uso moderato dell’aria condizionata e lo spegnimento degli apparecchi elettronici quando non sono in uso possono contribuire a contenere la bolletta elettrica.
Un altro aspetto da considerare è l’integrazione delle fonti rinnovabili nel mix energetico nazionale. Il Piano nazionale energia e clima (Pniec) prevede un significativo incremento delle energie rinnovabili, con l’obiettivo di arrivare a 131 gigawatt complessivi entro il 2030. Questo incremento sarà principalmente guidato dal fotovoltaico, seguito dall’eolico e dall’idroelettrico. L’adozione di queste misure non solo contribuirà alla sostenibilità ambientale, ma potrà anche stabilizzare i costi dell’energia nel lungo termine.