Ricevere denaro in regalo dai nonni: cosa sapere. Si possono anche subire controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate
Ricevere denaro in regalo dai nonni è spesso un gesto di affetto e supporto che può aiutare in vari momenti della vita. Tuttavia, è fondamentale conoscere le regole che disciplinano queste donazioni, specialmente se avvengono tramite bonifico bancario, per evitare controlli e problematiche con l’Agenzia delle Entrate. La normativa italiana prevede una serie di disposizioni che regolano la tassazione delle donazioni. Comprendere queste regole può fare la differenza tra una transazione serena e una situazione potenzialmente complessa.
Le regole che vi esporremo di qui a breve non solo proteggono il donante e il beneficiario, ma assicurano anche che le transazioni siano condotte in modo trasparente e conforme alla legge. Conoscere e rispettare queste disposizioni può evitare spiacevoli sorprese e garantire che il gesto di generosità dei nonni possa essere apprezzato senza complicazioni.
Tassazione delle donazioni tra parenti stretti
Innanzitutto, è importante sapere che le donazioni tra parenti stretti, come nel caso dei nonni e nipoti, sono generalmente esenti da imposte fino a un importo di 1 milione di euro. Questo significa che se il nonno decide di regalare al nipote una somma di 100.000 euro, non vi sarà alcuna imposta da pagare. Tuttavia, nel momento in cui la somma donata supera questa soglia, la parte eccedente sarà tassata al 4%. Questo regime di tassazione diventa ancora più rilevante quando si tratta di importi significativi.
Per le persone con disabilità grave, riconosciuta dalla Legge 104, la franchigia aumenta a 1,5 milioni di euro. In questo caso, solo le donazioni che superano tale importo saranno tassate sulla parte eccedente. Questa misura tiene conto delle esigenze economiche maggiori che possono derivare da una condizione di disabilità e offre un margine più ampio per ricevere supporto finanziario senza incorrere in tassazioni.
La tracciabilità delle transazioni è un altro elemento cruciale per evitare controlli. Utilizzare metodi tracciabili come il bonifico bancario o l’assegno non trasferibile non solo rende più semplice dimostrare l’origine dei fondi, ma facilita anche eventuali verifiche da parte dell’Agenzia delle Entrate. È sufficiente indicare una causale chiara, come “donazione” o “regalo”, per prevenire fraintendimenti o necessità di ulteriori spiegazioni.
I problemi possono sorgere quando le donazioni avvengono in contanti. Se, ad esempio, un nipote deposita sul proprio conto una somma ricevuta in contanti dai nonni, l’Agenzia delle Entrate potrebbe richiedere chiarimenti sull’origine di quei fondi. Per evitare questi inconvenienti, è consigliabile formalizzare la donazione tramite un atto presso l’Agenzia delle Entrate prima di effettuare il deposito.
Un altro aspetto significativo riguarda l’eventuale necessità di un atto notarile. L’articolo 783 del codice civile italiano richiede che una donazione di “non modico valore” sia formalizzata davanti a un notaio e due testimoni. Il termine “modico valore” è relativo e dipende dalle condizioni economiche del donante. Per esempio, per un nonno con una pensione mensile di 1.700 euro e un saldo bancario di 50.000 euro, una donazione di 1.000 euro sarebbe considerata di modico valore e non necessiterebbe di un atto notarile. Al contrario, una donazione di 30.000 euro potrebbe richiedere la formalizzazione tramite notaio e il pagamento di un’imposta di registro di 200 euro.