Il nuovo attesissimo film di Paolo Sorrentino, intitolato “Parthenope”, si appresta a conquistare le sale italiane, e non è solo un altro film, bensì un racconto epico e sentimentale. Presentato all’ANSA con entusiasmo, Sorrentino ha descritto l’opera come una ricerca delle fasi della vita, un’esplorazione delle contraddizioni che caratterizzano l’esistenza.
Dopo aver fatto il suo debutto al festival di Cannes e suscitato grande interesse con le anteprime sold-out, “Parthenope” arriverà in ben 500 sale dal 24 ottobre, con la nuova distribuzione di PiperFilm.
Un viaggio tra gioventù e responsabilità
Sorrentino ha condiviso riflessioni profonde sulla gioventù e sull’età adulta, rivelando come la protagonista, Celeste Dalla Porta, rappresenti un percorso di vita complesso. “In gioventù ci si abbandona,” ha detto il regista, “e se si è fortunati, non si raggiunge la vera felicità, ma si possono vivere picchi d’estasi.” Col passare degli anni, tuttavia, emerge un senso di responsabilità, ed è come se la vita stessi fuggendo da noi. La sua protagonista vive tutto questo con disinvoltura e coraggio, in perfetta armonia con Napoli, la città che fa da sfondo all’intera narrazione. Ma non è solo la città ad essere un personaggio; la protagonista ha un legame energico con essa, che riflette liberamente le sue sfide e scoperte.
Sorrentino ha voluto sottolineare l’importanza di portare sul grande schermo una figura femminile, cambiando una tradizione che da troppo tempo ha visto protagonisti maschili. “Dopo nove film con uomini al centro, era giunto il momento di rivoluzionare la narrazione. È un cambiamento necessario,” ha sottolineato il regista, evidenziando come il femminile porti alla luce una vitalità selvaggia e affascinante. Vuole trasmettere l’idea che, attraverso le esperienze vissute dalla protagonista, si possa toccare un ideale di libertà e insieme accettazione delle complessità personali.
La libertà e i dubbi come motivo di vita in Parthenope
Un altro tema elaborato da Sorrentino è il concetto di libertà. La protagonista non è mai disgiunta dal suo desiderio di libertà, il quale è ulteriormente amplificato da una Napoli che si presenta come un’entità poco giudicante. Questa città, ricca di storia e contrasti, diventa il palcoscenico perfetto per una storia che parla di vita, di scelte, oppure di inciampi. Sorrentino afferma che ci sono più domande che risposte nel cinema, ed è proprio il fascino per l’incertezza a guidarlo. La sua visione artistica non segue un sentiero lineare, anzi esplora le zone grigie dell’esperienza umana.
Il film non è solo un ritratto di crescita, ma un mosaico di incontri significativi, dal primo amore ai legami familiari. I personaggi che circondano la protagonista, come il professore interpretato nel film da Silvio Orlando e altri, intrecciano storie che si scontrano e si uniscono, collegando il tema della gioventù e della maturità. Ogni incontro aggiunge una nuova dimensione alla narrazione, arricchendo l’interpretazione complessiva della vita stessa.
Napoli e la sua identità unica
Nel racconto di “Parthenope”, Napoli gioca un ruolo cruciale non solo come sfondo, ma come un personaggio vivo, pulsante ed eterno. Sorrentino evidenzia l’identità unica della città, in grado di resistere alle avversità e di mantenere intatta la sua anima vibrante. “Una città che resta libera ed espressiva,” dice, facendo riferimento alla particolare magia che Napoli riesce a trasmettere. Questa autenticità si rispecchia anche nelle parole di Stefania Sandrelli, che nel film interpreta una versione anziana della protagonista e riflette sul passare del tempo con un misto di nostalgia e gratitudine.
Accanto a ciò, nel film emergono diversi archi narrativi che coprono un ampio spettro di esperienze umane e autentiche. La bellezza e la sofferenza si intrecciano attraverso ogni racconto, offrendo un panorama articolato delle relazioni interpersonali e delle loro sfide, ma anche delle gioie. Dunque, Napoli non è solo una cornice, è l’anima stessa della storia che Sorrentino narra, un testimone silenzioso eppure potentissimo delle vicende raccontate.
Un’attesa che finisce sul grande schermo
“Parthenope” si prepara a una distribuzione che porterà il film a un vasto pubblico, e Sorrentino esprime un desiderio puro: che il suo ultimo progetto riesca a commuovere e ad emozionare. Ha parlato dell’importanza che il film sia visto con occhi giovani, senza filtri, per riscoprire la vera essenza della vita. Sorrentino ha anche fatto i suoi auguri a Maura Delpero per il suo da poco premiato “Vermiglio”, evidenziando il sostegno tra i colleghi e la bellezza della condivisione di esperienze artistiche.
In un’epoca dove il messaggio è spesso centrale, Sorrentino sostiene che la vera forza del cinema sta nell’incitare domande. “La mia ambizione è di far emergere dubbi, e di stimolare la curiosità,” conclude il regista, invitando il pubblico a immergersi nelle emozioni di “Parthenope”. Con un mix travolgente di bellezza visiva e narrazione densa di significato, il film di Sorrentino si preannuncia come un’importante tappa nel suo percorso cinematografico e un’opportunità da non perdere.