Saranno nomi di spicco e figure di grande rilievo a presiedere le giurie dei concorsi del Torino Film Festival. Questa edizione, la 42esima, si preannuncia particolarmente interessante.
Saranno protagoniste tre professionalità di calibro che sicuramente porteranno un valore aggiunto alle varie sezioni del festival: Lungometraggi, Documentari e Cortometraggi. Giulio Base, il direttore della manifestazione, ha giustamente reso note le nomine, suscitando anche un certo fermento tra gli appassionati di cinema.
A guidare la giuria del Concorso Lungometraggi troviamo Margaret Mazzantini, una figura poliedrica e talentuosa nel mondo della scrittura e del cinema. Mazzantini non è solo una scrittrice di successo, ma è anche una drammaturga e sceneggiatrice affermata che ha conquistato il Premio Strega con l’acclamato romanzo “Non ti muovere”. Ma non è tutto, ha vinto anche il Premio Campiello con “Venuto al mondo” e il Premio Flaiano per “Nessuno si salva da solo”. Con un bagaglio di esperienze lontano dalla norma, Mazzantini porta sicuramente un occhio critico e uno spirito creativo alla giuria.
Al suo fianco ci saranno il regista macedone Milcho Manchevski, il quale ha lasciato un segno indelebile nel panorama cinematografico con il suo film “Prima della pioggia”, che gli è valso il Leone d’oro a Venezia. E non finisce qui: l’attrice francese Anne Parillaud, famosa per le sue performance in “Nikita” di Luc Besson e in “Una per tutte” di Claude Lelouch, porterà il suo carisma sul podio della giuria. Inoltre, il critico cinematografico Giovanni Spagnoletti si unirà a questo team, affiancato dall’illustre autore polacco Krzysztof Zanussi, noto per il suo approccio distintivo e le sue opere che hanno influenzato generazioni di cineasti. Una giuria così ricca di esperienze e diversità, insomma può solo promettere discussioni intense e scelte valutative di prima classe.
Passiamo ora a un’area affascinante del festival, quella dei Documentari, che sarà presieduta da Roberta Torre, una regista che ha dimostrato il suo valore in vari generi cinematografici. Torre è nota per il suo talento sia nei documentari che nei film di finzione e nei musical, avendo ricevuto numerosi premi tra cui vari David di Donatello e Nastri d’Argento. Tra le sue opere più celebri, spiccano “Tano da morire”, “Angela”, “Mare nero”, “I baci mai dati” e più recenti “Riccardo va all’Inferno” e “Mi fanno male i capelli”. La sua esperienza è un valore aggiunto per i film documentari, che richiedono una sensibilità unica e una comprensione profonda della realtà.
Roberta sarà affiancata da figure altrettanto prestigiose come la cineasta americana KD Davison, la quale ha catturato l’attenzione internazionale grazie al suo documentario “Fragments of Paradise”, che ha vinto un premio nella sezione Venezia Classici. In aggiunta, Federico Gironi, un esperto critico cinematografico e co-curatore della sezione Venezia Classici, porterà la sua esperienza e competenza. Tutti insieme, questi professionisti della settima arte si preparano a valutare opere che spesso, oltre a raccontare storie, cercano di fermare momenti storici in un modo che solo il documentario sa fare.
Infine, per il Concorso Cortometraggi, la giuria sarà presieduta dall’attrice Michela Cescon, un’altra personalità di spicco nel panorama cinematografico italiano. Con il suo talento ha conquistato il David di Donatello e il Nastro d’Argento per la sua partecipazione in “Romanzo di una strage”. Inoltre, i suoi ruoli in cose come “Primo amore”, “L’aria salata” e “Piuma” ne attestano l’abilità e la versatilità. Non da meno, la sua crescita come regista, avvenuta nel 2021 con “Occhi blu”, dimostra la sua capacità di abbracciare diversi aspetti del mondo cinematografico.
Nella giuria dei Cortometraggi, Michela avrà al suo fianco l’attore serbo Darko Perić, che ha guadagnato notorietà grazie al suo lavoro in “La casa di carta” e in molte altre opere come “La versione di Giuda” e “La morte ci divide”. A completare il gruppo, l’attore Nicola Nocella si unisce con il suo bagaglio di esperienze, avendo vinto un Nastro d’Argento come migliore attore esordiente. Anche se breve, il cortometraggio è un genere che richiede abilità e creatività, e avere giurati con un background così diversificato renderà sicuramente più interessante il processo di selezione.
Le giurie del Torino Film Festival promettono di essere un mix affascinante di talento, esperienza e visioni cinematografiche variegate, rendendo questa edizione un evento da seguire attentamente. Non resta che aspettare la manifestazione per scoprire quali opere verranno premiate e quale sarà l’impatto di queste scelte artistiche.